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TROPPO CARO PER ME

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La ricchezza è prima di tutto una questione interiore, si tratta di sentirsi benedetti dal Cielo, tranquilli e sicuri che qualunque bisogno e desiderio dell’anima sarà senz’altro soddisfatto in un modo o nell’altro.

Ci sono persone che non possiedono molti beni materiali o denaro, ma che emanano una sorta di tranquillità, di compostezza, di signorilità, un’eleganza e una classe indipendente dal loro status sociale o dal loro conto in banca. Queste persone sono ricche, si percepisce la loro generosità, la loro assenza di paura, la loro fiducia in se stesse e nella Provvidenza.

Ci sono altre persone che benché abbiano molti soldi o possedimenti materiali si sentono per lo più in deficit, in mancanza, in carenza, vivono costantemente nella chiusura, nella paura di non avere abbastanza, di perdere ciò che hanno o di non avere abbastanza in futuro, per sé e per i propri cari. Hanno paura a donare, così come a spendere, a godere della propria ricchezza, pertanto costoro sono i veri poveri.

La ricchezza ha moltissimo a che fare con la fiducia nel Cielo, con la considerazione che abbiamo di noi stessi e con l’intensità del nostro desiderio.
Non significa necessariamente avere tanti soldi, piuttosto ottenere esattamente ciò di cui abbiamo bisogno e che davvero è importante per noi.

Una persona ad esempio potrebbe desiderare di partire per un viaggio in un luogo tropicale. Di fronte al prezzo però scatta immediatamente il pensiero: “E’ troppo caro per me”.
Quel pensiero blocca qualsiasi possibilità, e tiene la persona ancorata ad un’idea di carenza, di penuria, di insufficienza, di rinuncia.

Dietro quel pensiero, “E’ troppo caro per me”, si nascondono in realtà altre, più profonde e antiche credenze, atte a sabotare l’Io nella sua naturale emancipazione, ad esempio: “Non mi merito un simile lusso”, “Non lavoro/fatico abbastanza per potermi concedere questa spesa”, “Cosa penseranno gli altri (marito, genitori, colleghi…) di me se mi decido a farmi questo regalo?”, “Se scelgo di spendere quel denaro per quest’attività che non riguarda la mia sopravvivenza (mutuo, cure mediche, debiti…), dovrò anche rinunciare all’immagine di vittima, sfortunata, sofferente, con cui ho convissuto fino ad ora”…

Quando si desidera fortemente qualcosa non è mai questione di soldi se non riusciamo a realizzarlo. E’ importante essere onesti e comprendere bene ciò.
Potrebbe essere necessario, in alcuni casi, un preciso programma di risparmio, a breve o a lunga scadenza non importa. I soldi vengono e vanno, l’importante è che circolino, molto spesso non ci si rende neppure conto di quanti soldi sprechiamo per cose inutili o di cui potremmo tranquillamente fare a meno, e poi ci lamentiamo di non avere abbastanza per ciò che davvero vorremmo…

Pensate che solo una colazione al bar risparmiata a 2,70 euro, diciamo per tre volte a settimana, in un anno ci farebbe risparmiare oltre 380 euro.
Dietro l’idea di non potersi permettere qualcosa che (crediamo) di desiderare c’è molto più spesso una volontà debole, forse non vogliamo abbastanza fortemente ciò che diciamo di volere, forse ci sono delle resistenze interiori che non vogliono che realizziamo quell’obiettivo, e il presunto prezzo troppo alto è solo un paravento, una scusa facile, affinché desistiamo facilmente e senza approfondire dentro di noi, chiedendoci: “Cosa voglio veramente?”, “Come posso fare per realizzare ciò che voglio?” “Quali sono gli ostacoli che si frappongono fra me e il mio desiderio e come posso fare per superarli?”

Se è troppo caro per te forse non lo vuoi veramente, forse non sei ancora pronto, altrimenti, con l’aiuto del Cielo, troveresti sicuramente il modo per ottenerlo.

Art: Georges Seurat, Una domenica pomeriggio all’isola della Grande-Jatte

Franca Soavi

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