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IMMAGINAZIONE VS FANTASIA

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IMMAGINAZIONE VS FANTASIA
(SI SENTE CON IL CORPO NON CON LA MENTE🙂)
Molto spesso si confondono e si usano come sinonimi i termini ‘fantasia’ e ‘immaginazione’. In verità si tratta di due concetti molto diversi tra loro.

L’etimologia della parola fantasia si ricollega al latino phantasia, dal greco φαντασία (phantasia) = apparizione, manifestazione, che deriva, a sua volta, da ϕαίνω (phaino) = mostrare. Il termine indica quindi la capacità di vedere o visualizzare persone, oggetti o situazioni nella mia mente.

La parola immaginazione invece contiene in sé il senso di: ‘in me mago agere’: attraverso la facoltà immaginativa io attivo una vera e propria azione magica, creo o modifico una realtà, perché nell’immaginare faccio un’esperienza.

Immaginazione e fantasia sono entrambe azioni creative, ma per poter operare un reale cambiamento nella realtà occorre che la fantasia diventi immaginazione.

Tecnicamente la fantasia è la proiezione del solo corpo mentale, mentre l’immaginazione è la proiezione oltre che del corpo mentale anche del corpo emozionale.

Per operare reali cambiamenti nello stato di coscienza e nella realtà fenomenica in cui viviamo occorre aver chiaro che non è sufficiente visualizzare, pensare una realtà per manifestarla; occorre ‘sentirla’, viverla col corpo emozionale.

La differenza tra fantasia e immaginazione, tra visualizzare e immaginare, è la stessa che intercorre tra credere e sapere. Se qualcosa esiste non ho bisogno di crederci! Ci credo quando non è ancora reale.

Fino a quando non sentirò intensamente con il mio corpo che la realtà immaginata è qui, ora e reale, non avrò nessuna possibilità di manifestarla.
Senz’altro credere è già un passo avanti rispetto al non credere! Tuttavia è solo il punto di inizio del processo di creazione consapevole della realtà.

Se credo a qualcosa sono ancora sul piano mentale; dal mondo noumenico quella realtà deve scendere in terra, nel mio corpo.
Allora, solo allora, tutte le mie cellule saranno trasformate inevitabilmente, secondo il postulato scientifico per cui per il cervello non esiste alcuna differenza tra qualcosa di immaginato e qualcosa che accade nella realtà esterna; in entrambi i casi, se il corpo percepisce e sente, il cervello mette in atto modificazioni fisiche, ormonali e biochimiche, volte a gestire quel cambiamento.

Ecco dunque che il lavoro cosiddetto spirituale per essere completo deve essere affiancato da un lavoro di consapevolezza corporea e bioenergetica. Solo così ‘il Cielo può scendere in Terra e la Terra salire al Cielo’ (cit. Ermete Trismegisto).

Buona pratica a tutti!

Franca Soavi

Prossimo seminario: https://www.spazioinfinito.net/event/16-giugno-seminario-fisiologia-e-trasmutazione-delle-emozioni/

Art: Victor Nizovtsev, Sirena

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